venerdì 31 gennaio 2014

A TESTA ALTA

Lo spettacolo cui stiamo assistendo in questi giorni in Parlamento è indegno.
La cosa più fastidiosa, e pericolosa, è questo atteggiamento totalitario dei 5 stelle, per cui chiunque non la pensi come loro è automaticamente inserito nella lista di proscrizione: ladro, schiavo dei poteri forti, venduto.
Si può essere d'accordo o meno sulla rivalutazione del patrimonio della Banca di'Italia (qui potete trovare maggiori informazioni, evidentemente un punto di vista di parte), ma non è possibile che una minoranza blocchi i lavori di chi ha la responsabilità di governare e di compiere scelte per cui, poi, verrà valutato e, al limite, punito dal punto di vista del risultato elettorale.
La famosa tagliola non era mai stata utilizzata perché mai un partito di minoranza si era spinto così oltre. I paladini della democrazia e della legalità costretti a infrangere numerose leggi per nascondere il vuoto pneumatico della loro proposta politica.
Perché questo innalzamento dei toni, se fosse stato legato al Decreto Legge in questione, lo avremmo vissuto qualche settimana fa, quando è stato approvato dal Senato senza che le opposizioni facessero nessun tipo di ostruzionismo.
Invece, immagino in modo casuale, abbiamo assistito a questo becero scontro nei giorni in cui la proposta di legge elettorale che questo Paese aspetta da anni, proposta dal Partito Democratico, è arrivata in Commissione Affari Istituzionali. Un testo non perfetto, frutto di un accordo rischioso e complicato da gestire per l'interlocutore che si aveva di fronte, nato dal rifiuto a qualsiasi tipo di discussione da parte del Movimento 5 Stelle, che presenterà la sua proposta fuori tempo massimo quando, speriamo, la nuova legge sarà già stata approvata.
E così, in questo Paese che cerca con fatica di risalire la china, c'è chi è stato eletto e sta lavorando per la riforma dell'architettura dello Stato, con l'abolizione del Senato e la rivisitazione delle competenze spettanti a Stato e Regioni, per rilanciare l'economia di questo Paese (il job act sta prendendo forma), e chi invece sale sui tetti, impedisce agli altri di entrare in commissione, di rilasciare dichiarazioni, insulta le più alte cariche dello Stato.
Io continuo a credere che il progetto del Partito Democratico, oggi più che mai, con le difficoltà e gli ostacoli che ancora abbiamo di fronte, sia l'unico in grado di garantire a questo Paese una speranza.
Avanti tutta, a testa alta!

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