venerdì 29 marzo 2013

RENZI FA BENE AD ANDARE DALLA DE FILIPPI

Con la solita spocchia da sessantottini, che si sentono moralmente superiori, un fiume di critiche ha inondato i social network dopo che si è saputo che Renzi andrà dalla De Filippi, ad Amici.
Forse i soliti benpensanti sono infastiditi dal fatto che il programma è molto seguito dai giovani (34% di share nella fascia d'età 15 - 34 anni).
Probabilmente non si saranno accorti che la politica oggi è diventata, in tutto il mondo, politainment, senza che nessuno si possa scandalizzare per questo (massimo esponente della corrente è proprio il seguitissimo Maurizio Crozza).
La domanda che mi faccio è molto semplice?
Quando nel nostro fare militanza, parola tanto cara ai moralmente superiori, andiamo al mercato, non lo facciamo forse perché, nel piccolo, è il luogo che ci consente di incontrare più persone possibili?
E allora, seguendo il ragionamento, perché uno di noi, può essere Renzi o chiunque altro, non dovrebbe andare in un programma dove ha la possibilità di veicolare messaggi a moltissime persone, in particolare a tantissimi giovani, che fatichiamo ad intercettare?
E' il teorema della scala, di cui scrivevo pochi giorni fa. Serve umiltà. Serve mescolarsi. Serve rispettare e ascoltare anche chi guarda la De Filippi, non solo chi sceglie esclusivamente rai 3. Altrimenti resteremo fermi a quello zoccolo duro, che va via via assottigliandosi, rinunciando ad essere quello che avevamo immaginato. Un grande Partito Democratico che parla a una larga parte della nostra società. Aperto. Contemporaneo. Riformista.

P.s.
Questo articolo del Corriere credo spieghi nella sostanza, dati alla mano, alcune delle cose che ho scritto qui sopra stamattina.

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