venerdì 2 marzo 2012

PERCHE' E' GIUSTA LA DELIBERA SUL FONDO ANTICRISI

La prima accusa fatta all’interno di questa mozione è che la delibera approvata in Giunta è anticostituzionale.

Basterà leggere la mozione e, se non lo aveste fatto, la delibera, per comprendere come l’impianto legislativo sia fondato sul DPR 223, che istituiva un nuovo regolamento anagrafico della popolazione residente.

Recita l’articolo 4: agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune, specificando inoltre che una famiglia anagrafica può essere costituita da una sola persona.

Visto che il DPR 223, approvato dall’allora governo De Mita, non è mai stato tacciato di incostituzionalità, anzi le classificazioni presenti in questo provvedimento, compresa la definizione di famiglia anagrafica, sono state utilizzate nel censimento del 2011 (durante il governo di Silvio Berlusconi), è evidente che anche questa delibera, nonostante tutte le osservazioni mosse dal Consigliere Illuzzi, non possa essere anticostituzionale. Perfino la Giunta Moratti ha più di una volta fatto riferimento alla famiglia anagrafica per inquadrare i destinatari dei provvedimenti che via via ha preso nel corso del suo mandato.

La secondo accusa portata all’interno della mozione è che la delibera danneggerebbe la famiglia, ma la delibera della Giunta di Milano non concede nessuna innovazione per quanto concerne l’istituto della famiglia, solo una legge votata nel Parlamento lo potrebbe fare.

La delibera della Giunta di Milano fa invece riferimento ad un principio fondamentale, quello della solidarietà, presente in molti passaggi della nostra Costituzione così spesso richiamata nella mozione che stiamo discutendo.

Proprio in virtù di questo vincolo di solidarietà il Comune ha deciso allargare a più persone possibili l’accesso agli aiuti, perché questa è una crisi che non guarda in faccia a nessuno, causata sì da una gestione dei mercati finanziari scellerata, ma anche da chi, stando al governo negli ultimi anni, ha continuato a ripetere che la crisi non c’era lasciando che l’Italia si adagiasse su una china che ci stava conducendo verso il default.

Allora chi milita in partiti corresponsabili di questa situazione non dovrebbe allarmarsi se un Municipio sceglie di utilizzare ogni strumento legislativo che ha a disposizione per aiutare il maggior numero possibile di persone, anche a fronte della scarsa adesione che hanno riscosso i Bandi promossi dalla precedente Giunta, adesione talmente bassa che le risorse cui attinge il nuovo bando sono quelle rimaste inutilizzate e per questo rese più fruibili a favore di persone e famiglie in difficoltà, in ragione del fatto che ad essere in difficoltà economica ci sono, oggi, soprattutto nelle grandi città, anche le situazioni di convivenza, soprattutto nei casi di contemporanea presenza di minori e di anziani.

Per questo la delibera ha per oggetto il fondo anticrisi e cioè il contrasto alla crisi economica e agisce su due problematiche che sono sempre più diffuse e critiche e che generano stati di indigenza: perdita del lavoro e del reddito, difficoltà nel mantenere un'abitazione (difficoltà a pagare l'affitto o a pagare le rate del mutuo).

È evidente che l’articolo 29 è fondamentale e costituisce e resta una pietra d’angolo per la coesione della nostra società.

Al di là ed oltre il provvedimento in oggetto, il Partito Democratico è impegnato per far sì che questa amministrazione attivi politiche per la famiglia. Affinché venga tutelata e valorizzata concretamente, aumentando i posti negli asili nido, aumentando le percentuali destinate alle costruzioni di housing sociale, rendendo la città più vicina alle esigenze di tante donne che si trovano nella situazione di dover scegliere fra il lavoro e la famiglia. Continuare a fare battaglie ideologiche con atteggiamenti punitivi nei confronti delle realtà diverse dalla famiglia in senso tradizionale che chiedono di essere riconosciute, senza essere assimilate alla cosiddetta famiglia tradizionale, è assolutamente controproducente.

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